MARIA, CALICE DI CRISTALLO

 

“Maria”

Un calice di cristallo

Cristallo: un vetro per un’occasione speciale.

Cristallo: come il ghiaccio.

(M.) Il mio nome mi apparve, allora, a poco a poco,

come il delinearsi di un progetto e di una realtà. Un progetto

tutt’ora in atto, e con me come riferi mento importante,

anzi essenziale. Essenziale perché ne sono sempre stata

interpella ta, in modi diversi.

Un progetto che con la mia risposta si fa anche realtà

nuova. Una situazione, questa, speciale, non di tutti i giorni.

Anche se nel suo realizzarsi mi ha interpellato ogni

giorno nel quotidiano.

Una situazione che, partendo dal mio nome, si amplia e

si realizza anche in altri chiamati, e con altre chiamate.

Interpellati per una speciale occasione: ecco cosa

abbiamo in comune.

Questa nuova realtà che si va delineando è resisten te

come un blocco di ghiaccio. Ma allo stesso tempo la puoi

veder sciogliersi nell’oggi, trasformandosi in acqua pura.

Basta poco. Un poco di calore. Di amore. Mentre prima,

all’inizio di questa esperienza, sono stata chiamata a rendere

solida come il ghiaccio, quasi granitica questa realtà,

oggi ne sono la solvente, colei che invita a sciogliere questa

realtà tra sformandola in acqua che ristora, purifica,

disseta e lava l’umanità.

Un’occasione ancora speciale, quella di oggi, e che

pure continua nella semplicità dello svolgersi quo tidiano

degli avvenimenti.

Il sentirmi chiamata, allora, cristallizzava in ghiaccio la

mia vita, rafforzandola. Il sentirmi chiamata, oggi, scioglie

da questo cristallo quel l’acqua benedetta che si irrora

sull’umanità. Il mio nome è di cristallo, perché lo sia

anche il tuo.

(L.) Ciò che conta è la forza, e quello che vedi. Il mio

nome è la forza che si vede. Invocami nella debolezza, troverai

la forza. Invocami nel buio, troverai la luce. Sono

unica. Non c’è né un’altra come me. Mira in alto, alla

“specialità”, alla qualità, all’occasio ne speciale.

Non mischiarti al vetro: sei di cristallo! Guarda la tua

dignità! Ammirala! Esaltala! Sei cristallo! Sei il meglio!

Sei per il meglio! Mantieniti forte vicino a me, unisciti a

me e saremo un blocco unico, cristallino. Niente ci scioglierà

mai. Nulla ci scalfirà. Non credi? Guardami: si è

forse sciol to qualcosa di me, anche solo una goccia, in

tanto tempo? Guarda al passato, guarda al presente: mi

hai visto forse sciogliermi? Mi avrai visto, al contrario,

crescere in solidità. E mi vedi tuttora ingigantire, ingrandire

e aumentare in blocco, e avere ancor più peso in questa

umanità. Unisciti, e sentirai l’ebbrezza. Altro che

ghiaccio! Un fuoco divampante, questa unione.

L’immagine del ghiaccio non regge minimamente nel confronto

delle nostre effusioni. Toccami, lasciati toccare.

Prova, e vedi. E giudica. Lo stai già sentendo, questo desiderio,

in te, non è forse vero?

Accontentalo, accontentati. È la tua chiamata alla vita.

Che aspetti? Di che hai timore?

Guardati attorno e considera: dov’è colui che vive?

Vai anche tu dove va lui: a me. Ti invito, ti aspetto con

ansia. “Vieni!” Lo senti chiamarti per nome?

Ascolta nelle cose che succedono, ascolta negli altri,

mettiti a guardare gli avvenimenti, e dı’ a te stesso: ecco,

là dove la vita trionfa, là sono chiamato.

Vieni! Vai! Vengo!