TU SEI BENEDETTA FRA TUTTE LE DONNE

 

“Tu sei benedetta fra tutte le donne”

Un calice di cristallo, vuoto e/o pieno,

trasparente, con un bollino

Un bollino: il sigillo della garanzia.

Un bollino: il segno dell’autenticità.

(M.) Sento su di me il segno della benedizione. Sento

attorno a me che mi chiamano: la bene detta.

Porto in me e fuori di me la benedizione, quasi un sigillo,

una garanzia. Il segno di una scelta e di una possibilità

per gli altri di scegliere, attraverso di me, la benedizione.

Benedizione: ecco l’attestato della mia presenza.

Benedizione: ecco da dove proviene l’attestato.

Benedizione: ecco quale attestato rilascio all’uma nità.

Benedizione: ecco il segno della nostra autenticità. Più

la benedizione si fa vicina, più la maledizione si fa lontana.

La maledizione non mi ha mai toccato, pur essen dovi

immersa, pur avendola vista passarmi sopra, sotto, attorno

e accanto. Pur rivedendola oggi, essa si fa sempre più lontana

dal mio cuore.

Perché la benedizione è garanzia crescente, e la maledizione

pure... ma sempre più lontana dal mio cuore. Ne

sono vicina, ne percorro le strade, il cuore del l’umanità

infangata in essa, con il segno della benedizione: me stessa.

Invito a benedire dove si maledice, invito a fare della

maledizione occasione per la benedizione, invito a trasformare

ciò che conduce alla maledi zione in strada maestra

per la benedizione.

Attraverso il segno della croce. Il segno della croce,

primo segno dell’umanità benedetta.

La croce, segno di benedizione, l’ho vissuta fino in

fondo, sentendomi la marchiatura della libertà impressami

col fuoco sacro fin nel profondo dell’a nima, là dove ora

l’umanità può attingervi la pro pria benedizione.

(L.) Ho cosparso l’umanità di sigilli. Sono i miei marchi,

la mia pubblicità, il mio far vedere. Guarda, osserva,

segna nella mente quello che vedi fuori dalla mente.

Imprimiti dentro i segni che vedi fuori di te.

Troverai una profonda corrispondenza tra ciò che è

fuori e ciò che è dentro: felicità. Ho impresso i segni della

mia presenza su ogni cosa e in ogni persona. Tutto è contrassegnato

da me. È un marchio inconfondibile: piacere.

Fai quello che ti piace, che ti senti, che credi. In ogni

campo: sociale, politico, umanitario, religioso. Fatti

vedere, imprimi su ogni cosa il nostro sigillo: pia cere.

Piacere di far morire tutto ciò che non ci va. Di vederlo

tramontare e morire.

Amare ciò che ci piace, eliminare chi e ciò che ci

dispiace. Deve affermarsi nella vita solo chi ha il marchio

del piacere.

Non c’è altra realtà meritevole di vivere. Non stai forse

già agendo in questo senso? Ti pare proprio una realtà

così lontana da te? Basta poco. Non ti chiedo di uccidere.

Basta un po’ di indifferenza, di abitudine, di apatia, di non

partecipazione, un pizzico di non accoglienza, un “lasciatemi

stare e io vi lascio stare”, un non lasciarsi coinvolgere

da questa umanità.

Già questo ci permette di essere a buon punto, sono dei

buoni sigilli di garanzia del nostro trionfo.

Aggiungi se credi, un pizzico di rancore, qualche gelo -

sia, piccoli ma efficaci pettegolezzi, storpiature e pre -

giudizi nei confronti di idee altrui.

Altri efficaci sigilli! Infine, quando sei già in queste

cose, lasciati andare, adagiati, di’ all’anima tua: riposati,

sdraiati comoda e piacevole a goderti il meglio che c’è:

cioè, il rapporto con me.